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Telefónica’s Headquarters consolida l’orientamento progettuale volto all’utilizzo di schermature avanzate nel sistema involucro. Di fatto, lo schermo avanzato, letteralmente spostato in avanti,
sottende la presenza di uno spazio filtro collaborante e funzionale con valore di intercapedine, che potrà assolvere funzioni di ventilazione, dando origine ad una “parete ventilata a schermo avanzato”.

Telefόnica’s Headquarters

Ossia l’elemento più esterno, o schermo, acquista nel sistema edificio un’autonomia formale, dimensionale e funzionale in un rapporto biunivoco tra l’esterno e la parete vera e propria interna.  L’involucro multilayer così siffatto, è ben espresso dalla locuzione “a doppia pelle, un sistema composito dalle molte finalità: riparare e proteggere l’elemento murario o il corpo edilizio dalla permeabilità all’acqua, all’aria, al suono, agli agenti climatici e alla luce naturale con la possibilità di regolarne l’apporto in funzione di specifiche variabili di progetto e di relazione con il contesto ambientale.

Telefόnica’s Headquarters

Il sistema costruttivo prevede il più delle volte un montaggio per strati, meccanico e soprattutto a secco, valorizzando l’aspetto progettuale e di controllo del processo sia in cantiere sia in fase di preparazione in stabilimento di produzione degli elementi/dispositivi. Il curtain wall da facciata monostrato si evolve in un pacchetto funzionale composto da due layer vetrati separati da un’intercapedine ventilata.

Telefόnica’s Headquarters

Nel progetto Telefόnica’s Headquarters a Madrid, Rafael De La-Hoz Castanys accosta declinazioni di opacità e trasparenza del vetro per uno sviluppo in facciata di 140000m2 ottenendo un gradevole effetto d’insieme oltre che vantaggi di risparmio energetico globale. L’ampia superficie vetrata incide per un risparmio del 42% in energia elettrica dedicata all’illuminazione artificiale, del 15% in aria condizionata in inverno e del 34% in estate, riducendo le emissioni di Co2 di circa 5000 tonnellate l’anno.

Telefόnica’s Headquarters

 

La pelle interna in cristallo extra-chiaro presenta per il basamento, a contrasto con i piani alti dell’edificio, un trattamento serigrafico di superficie lineare e diradato. La pelle più esterna è in lastre di vetro Superdual-T prive di vetrocamera, doppiamente serigrafate da una moltitudine di cerchi a diametro ridottissimo di colorazione bianca sulla faccia esterna e da una corrispondente moltitudine di cerchi di colorazione nera sulla faccia interna. Il prodotto, frutto di una sperimentazione condotta dall’azienda Vitro Cristalglass in accordo con le indicazioni di progetto, consente un doppio effetto visivo motivato da una duplice valenza d’uso superficiale: la faccia esterna della lastra è apparentemente di un’opacità integrale per congelare la possibilità di introspezione verso l’interno; la faccia interna, altrettanto apparentemente e con un intenzionale effetto ottico indotto nell’osservatore, è trasparente per consentire nitidezza di visibilità all’utente-visitatore.

Gli elementi vetrati di grandi dimensioni 4x2m, scandiscono un modulo di facciata interrotto e diviso da ulteriori schermi vetrati con funzione “frangisole”, pensati in funzione ortogonale con la doppia pelle, secondo tre distinte modalità di interazione tecnico-costruttiva: aba encaixada (“scheda incastrata”); aba cunhada (“scheda incuneata”); aba enlaçada (“scheda intrappolata”). Un ulteriore contributo alla tecnologia d’involucro arriva dalla struttura di coronamento, ad oggi la più vasta superficie di pannelli solari fotovoltaici applicati ad una copertura in Europa: circa 16600 pannelli solari fotovoltaici su una superficie complessiva di 26000m2. La capacità di trasformazione dell’energia solare in energia elettrica equivale a 4389000 kw/h/anno, il 18% del consumo totale dell’edificio in un anno.

(Fabiana Cambiaso, Università La Sapienza)

www.rafaeldelahoz.com

Immagini: © Rafael De La-Hoz Arquitectos; © Roland Halbe; © Miguel de Guzmán; © Luis Asín; © Joan Roig

 

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